> Sto cercando di metterlo nel blog come commento allo scritto di camilla, ma sono imbranata, non riesco, mo' ce riprovo, ma intanto ve lo mando così
> Penso che siamo arrivati finalmente al dunque. Se l'intento di Alberto e Camilla fosse stato quello di lavorare sull'identità individuale, sarebbero probabilmente rimasti in Argentina; mi pare invece che abbiano esplicitamente dichiarato di essere tornati per parlare nel nostro Paese del nostro Paese.
> Finora, abbiamo sviscerato il tema dell'identità e della perdita d'identità nelle sue diverse sfaccettature, ognuno partendo dalla propria idea e dal proprio "mito di riferimento", come dice Camilla; abbiamo utilizzato esempi e personaggi di vari tempi e paesi, reali e immaginari; la varietà delle proposte e delle interpretazioni ha arricchito la cosiddetta "prima fase" del nostro lavoro, come era negli intenti.
> Ora però che vogliamo giungere a qualcosa di concreto come uno spettacolo, è necessario che ci mettiamo d'accordo su cosa vogliamo dire e dobbiamo dire tutti la stessa cosa, altrimenti non sarà uno spettacolo.
> Aspettando di sentire direttamente da Camilla la sua proposta, penso che ciò su cui dobbiamo metterci d'accordo è: che cosa vogliamo dire del QUI e ADESSO, cioè dell'identità collettiva e/o della perdita di questa identità IN ITALIA, OGGI. Credo che su questo si possa avere o trovare un sentire comune. Credo che sull'identità collettiva debba essere il mito di riferimento dello spettacolo, su questo tema dobbiamo trovare che cosa abbiamo da dire, e che invece il lavoro di ognuno sul proprio personaggio possa nascere dalla relazione tra quell'elemento comune deciso insieme e il lavoro sull'identità individuale, facendo tesoro di tutto il materiale accumulato finora. Cioè, ognuno costruisce il proprio personaggio, con la sua identità e il suo mito di riferimento, che si relaziona con il mito di riferimento collettivo sull'identità.
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