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martedì 28 ottobre 2008

martedì 21 ottobre 2008

Avviso per la serata

Claudia e Mario ci avvisano che per questa sera le temperature saranno basse. Si sollecita la presenza con tuta training comoda.

martedì 21 ottobre ore 21:00.
Oratorio di Piazza Esquilino (entrata adiacente alla piazza).

sabato 18 ottobre 2008

Esperienza al Buio - da www.milanodabere.it - esperienza di cui parlava Claudia

DIALOGO NEL BUIO - Si chiama così la particolarissima mostra che va in scena presso l'istituto da ormai due anni. E che continua a sorprendere. Un viaggio inedito e fuori dagli schemi, alla scoperta di una realtà "altra", non da vedere ma da sentire, odorare e toccare. Un vedere "diverso" in cui i sensi si acuiscono, la percezione si modifica, l'occhio svanisce e il corpo diviene attore protagonista. Di un dialogo con l'ambiente, con la guida e con i propri compagni di avventura. Un'avventura straordinaria nell'oscurità. In gruppi di otto persone, il pubblico viene condotto, passo passo, attraverso una serie di stanze che riproducono ambienti diversi, facenti parte del quotidiano ma che invitano a riscoprire il quotidiano sotto un altro punto di "vista". Quello in cui sono i sensi a parlare. Ecco allora l'importanza della guida, novello Virgilio in grado di condurre il visitatore nel mondo dell'invisibile. Cadono le barriere. I ruoli si invertono. Il cieco vede e il vedente non vede. Ma i due finalmente comunicano. Un percorso toccante e coinvolgente, della durata di un'ora e quindici minuti, in cui tutto scompare ma riappare l'anima e il significato profondo delle cose. Come il profumo di caffè che accoglie all'ultimo step dell'itinerario, in un bar (il Cafénoir) avvolto dalle tenebre. E dal fascino dell'inatteso.
CENE AL BUIO - Non tanto perché non si conosca il menu. Ma perché si tratta di cene interamente organizzate nell'oscurità. Piatti raffinati, di cui non se ne vede il colore ma se ne conosce il sapore, ingentilite da soavi note di sottofondo. Un'altra opportunità proposta dall'istituto per fa riscoprire il valore del sentire.
Istituto dei Ciechi
Milano (MI)
Via Vivaio, 7
Tel. 02 772261
testo tratto dal web

venerdì 17 ottobre 2008

Proposta Claudia

Claudia:
propongo per Martedì 21 Ottobre
  • pensare ad un personaggio, che nella storia o nell'attualità, nel romanzo o nella cronaca abbia avuto a che fare con l'identità, o abbia sostenuto un conflitto a causa di essa.
  • ognuno spiegherà il personaggio portato, il suo contesto, il perchè lo ha scelto
  • poi deciderà a che punto collocarlo del Golem (nota sul golem = leggendario automa di argilla ritenuto capace di difendere il popolo ebreo dalle persecuzioni, che sarebbe stato creato a praga nel 1580 dal rabbino cabalista löw)
  • successivamente rifletteremo sulle parole chiave cada personaggio
  • ed in quale cartelle cami inserirlo
Cami: propongo successivamente di lavorare con i personaggi nella città. Attuando una riflessione tra personaggio e osservazione del contesto cittadino, attraverso interventi individuali che saranno documentati al gruppo. Immaginavo che la cosa fosse fatta su i muri, come una sorta di firme-impronte del personaggio o della sua sintesi identitaria.

Claudia:
successivamente potremmo lavorare su i seguenti temi di riflessione, correlati alla perdita d'identità.

  • luoghi fisici attuali
  • luoghi nella storia
  • luoghi del mondo

giovedì 16 ottobre 2008

Proposta Cami

Cami: abbiamo fissato appuntamento per prossimo
martedì 21 ottobre ore 21:00.
Oratorio di Piazza Esquilino (entrata adiacente alla piazza).

Propongo tre cartelle di ricerca:

  • identità perdute
  • identità trovate
  • identità possibili
  • identità negate

TERZO Incontro sul COME

Martedì 7 Ottobre - presenti 4: Cami, Claudia, Valeria, Albi
Si rafforza l'idea che il come è di interesse dei quattro presenti. L'incontro inizia con la riflessione sul senso d'esclusione. Cami Propone un training con l'utilizzo di sole due parole: Si o No. Ipotizziamo incontri dove tutti si possano sentire di pensare ed agire senza autocensura. Claudia propone la crezione collettiva di un Golem-Frankestein, e ci racconta la parabola del Re. L'idea sui contorni ed i loro opposti rimane, sui volti proposti da valeria anche. Subentra il fattore nomi. Il Golem è Dio nel momento in cui sulla sua fronte viene scritto il suo nome. I nomi ed i loro segni sono oggetto di riflessione.
Torniamo all'identità: necessità di far raccontare l'altro attraverso l'inguaggi non verbali, codici di comunicazione insoliti che inneschino il flusso d'incontri.
Cami propone di usare le cose con associazioni non-logiche:
  • il volto ed il suo significato usato in un altro contesto
  • lavorare le ombre generate dal lavoro sui contorni come ciò che sul retro viene portato sul fronte. Successivamente Dai nostri retro creare il Golem.

Alberto scrive: nel momento attuale abbiamo deciso di non invitare nessuno e di chiudere la porta (in questa fase di genesi), la sfida è di poterla aprire a tutti, artisti e non.

Prabola del Re: il figlio del re si sposa, dei suoi amici non viene nessuno, così apre le porte a tutti trasformando la festa mancata nella festa di tutti.

Secondo Incontro sul COME


Martedì 7 Ottobre - presenti 4: Cami, Albi, Claudia, Valeria
L'incontro parte basso, discutere del come ed ipotizzarlo pare essere cosa difficile. Decidiamo di ribaltare il progetto. L'incontro aperto risulta chisusissimo, nonostante gli intenti stiamo ottenendo gli esiti contrari. Iniziamo ad elaborare attività possibili risultato delle nostre osservazioni è che il dibattito sul come è solo di nostro interesse, mentre il fare è richiesta di molti. Decidiamo di strutturare il fare partendo dalle nostre idee e di aprirlo a più gente possibile, lasciando l'elaborazione progettuale solo agli interessati. L'intento iniziale si ribalta, ciò che era ZONA CHIUSA diventa ZONA APERTA e viceversa.
Iniziano le ipotesi su come lavorare il tema di ricerca: perdita d'identità. Si ipotizza di partire dalla soggetto identità per arrivare alla sua perdita, si conclude che un concetto non esclude mai il suo contrario.
Si decide di proppore attività che riguardino il trainig più appuntamenti di osservazione cittadina, il gruppo vuole relazionarsi al suo contesto e cominciare da esso. Emerge l'esgenza di lavorare su contorni e volti, suoni della città.
Alla fine dell'incontro realizziamo che nessuna delle idee emerse è proprietà di uno di noi, il singolo è stato sostituito dal collettivo = il lavoro ha inizio.

PRIMO IncontrO sul COME




Martedì 30 Settembre -RITARDO COLLETTIVO - INCONTRO INIZIA DOPO 1 ORA

Dibattito e riflessione sul libro portato da Piero. Ci interroghiamo sul teatro senza regista ed i concetti del giardino giapponese fino ad arrivare alle performance di Franco B.
Partecipano all'incontro: Giacomo, Andrea (cartografo, scultore), Valeria Fogato, Piero di Donato, Cami, Albi, Claudia.
Claudia e Valeria propongono il metodo Picasso per lavorare gli incontri pratici: il punto di vista del singolo come proposta contaminatrice nel trainig di gruppo. Metodo da loro invetato che trasla i concetti cubisti alla questione del trainig teatrale.
Nasce l'esigenza di strutturarsi all'interno di metaregole e di iniziare il lavoro fisico sperimentale. Riporto in alto gli appunti della serata.