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giovedì 27 novembre 2008

I deliri di Pierino II

Piero: "[...] per dirla in breve, il processo di "individualizzazione" consiste nel trasformare "l'identità" umana da una "cosa data" in un "compito" e di accollare ai singoli attori la responsabilità di assolvere tale compito  [...] per dirla alla Jean-Paul Sartre non basta nascere borghesi occorre anche vivere come borghesi [...] dover diventare ciò che un altro è costituisce l'elemento peculiare della vita moderna [...]. la modernità sostituisce l'eteronomica determinazione della condizione sociale con una compulsiva e obbligatoria autodeterminazione"
 
da Modernità Liquida di Zygmunt Bauman

 
a cui aggiungo la considerazione personale che ritengo che le classi (borghesi, proletari, ...) non esistono più, o al  meno non sono collante sociale che determinano comportamenti (esempio : i proletari che votano berlusconi), cioè siamo già oltre il "sei quello che fai" come classe sociale, mestiere; per cui l'identità appare paradossalmente slegata dalla sua socialità. 
può essere che l'abbiate già detto, ma potrebbe esserci un'identità psicologica che è distinta dall'identità sociale. se è così, di quale delle due stiamo parlando ? lo dico a me stesso, perché capisco solo ora (in questo preciso momento in cui sto scrivendo) che potrebbe essere che quello che continuo a non capire è che antojos si occupa della seconda mentre io continuo a pensare alla prima e lo sfasamento spiega molte cose che non riesco ad inquadrare come una di martedi ... 
 
martedi. ascolto grava, ma non riesco a dare un luogo alle sue affermazioni. vorrei domandare : ma esistono davvero luoghi dove istituzionalmente ti cambiano l'identità ? "ce ne sono centinaia dappertutto, quanti ne vuoi" (claudia grava) ? a me è sempre risultato che cambiare identità pubblica sia di una complessità notevole oppure legato a comportamenti illeciti ovvero estremi: (per esempio : cambiare nome richiede un processo di molti anni e viene concesso per legge con estrema difficoltà; oppure il "lavaggio del cervello" è una pratica che richiede farmaci e condizionamenti pesanti; oppure un programma protezione per collaboratori di giustizia è giustificato da gravissimo rischio per le persone). l'unico esempio che mi viene in mente sono gli immigrati dle primo novecento che arrivando negli stati uniti potevano per 10 dollari avere un nome nuovo. il concetto per cui cambiare identità ha luoghi diffusi non mi sembra realistico, nel senso di riconoscibile concretamente dal pubblico. o sbaglio ? 
 

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