mercoledì 10 dicembre 2008
Conferma appuntamento
martedì 9 dicembre 2008
Scorso incontro - Martedì 2 Dicembre
Proposta nuovo appuntamento
martedì 2 dicembre 2008
Proposta Valeria
sabato 29 novembre 2008
EL CAJON DE SASTRE (cioè Appunti sparsi messi in disordine per riordinare le idee!)
Davide:- Titolo del lavoro: C.I. (cartà d’identità oppure cerco l’identità)
- Potrebbe essere interessante se esistesse uno sportello “Identità smarrite”.
- A.A.A. Cercasi Identità anche di seconda mano, purchè integra.
- Diventare se stessi insieme agli altri!L’altro è uno specchio che mi fa vedere chi sono.
>>>>>>>>>Riflessioni sul “Concetto Motore: Perdità d’Identità”
Partendo da una certezza...ogni essere umano è in possesso di una identità quindi potenzialmente può essere perduta. Però non tutti hanno ben presente qual’è la propria vera identità, allora prima di poterla perdere bisogna trovarla.
Quando due persone si conoscono una delle domande più frequenti è: “Cosa fai nella vita?”(*). L’altro può rispondere soltanto con il ruolo che si è ritagliato oppure che gli hanno cucito addosso: “Sono un’Ingegnere”(**). Sarebbe curioso se si riuscisse a modificare la domanda con “Chi sei?”. In questa situazione, l’altro, come potrebbe rispondere?
Bella domanda!
Il “cosa fai” è una specie di recinto(zona limitata) dove facilmente ci si può individuare ed essere individuati. Il “Chi sei?” è pericolosamente dispersivo, nel senso che ci si potrebbe sentire in una vasta zona illimitata,come essere persi in mezzo al mare senza punti di riferimento dove l’unico confine può essere l’orizzonte lontano. I "limiti" sono strani,a volte è pericoloso superarli e a volte è necessario.
“Pierino scrive: l'identità che coincide con quello che fai può essere rubata. mentre l'identità che coincide con quello che sei, non può essere rubata.”
Questa riflessione mi genera una domanda:
Che cosa nella vita non possono portarmi via?
Le idee, i sogni, i credo, la curiosità di scoprire, le emozioni.
A questo punto possiamo paragonare il “Che fai” all’avere, cioè quello che può essere rubato, e il “Chi sei?” all’essere, quello che nessuno al mondo potrà sottrarti.
Risultato di questa espressione poco algebrica e molto celebrale è:
L’Identità Primaria (Chi sono?)= Essere
L’Identità Secondaria (Cosa faccio?)= Avere
Visto che l’identità secondaria esiste,eccome se esiste, come possiamo conviverci e farla diventare nostra alleata?
Magari quello che faccio mi può aiutare a capire chi sono.
(*) Roby Rosi ha risposto: Faccio tutto tranne lavorare!
(**) L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ciò significa che il lavoro è considerato il valore di maggiore importanza per il stima sociale dei cittadini.
Spulciando un libro di educazione civica ho trovato questo...l’ho trovato un link ai pensieri mossi dal progetto Anteojos
>>>>>>>>>DISADATTAMENTO (Crisi d’identità)
Nelle situazioni in cui all’individuo è richiesta una serie di adattamenti all’ambiente sociale che egli non riesce a integrare nella sua personalità si verifica il fenomeno del disadattamento(quindi avere una crisi d’identità): si può dire che in certe situazioni vengono a mancare i mezzi per corrispondere alle aspettative sociali.
Chi non riesce ad adattarsi spesso rappresenta un disturbo o un pericolo per il gruppo sociale (Scheggia impazzita), e, a seconda della capacità che ha la società di favorirne l’integrazione, viene “recuperato” (ma che cos’è un naufrago?) oppure emarginato(un male incurabile?) , represso (un maniaco?), punito (Un delinquente?). Tradizionalmente, un tipo di “disadattamento” ammesso dalla società è quello che tende a superare le norme, quello del santo (ma dai...non l’avrei mai detto!), del sapiente (uno che usa la propria testa cercando di garantire una certa indipendenza alle proprie idee) , dell’artista eccentrico; ma non sono altrettanto tollerati altri atteggiamenti di negazione o trasgressione. Un certo grado di disadattamento può manifestarsi in atti di ribellione e di aggressività, o nella tendenza di sottrarsi a determinati impegni: la più o meno consapevole “protesta” dell’individuo, in questi casi, è un segnale di malessere (male di essere o essere il male?) legato a conflitti che si sono creati nel suo rapporto con gli altri (o con se stesso? Visto che viene considerato un emarginato da reprimere e da punire.).
Casi di gran lunga più gravi sono le manifestazioni di vandalismo e il violenza individuale e di gruppo sempre più diffuse nelle società contemporanee, che non vanno considerati soltanto come sintomo di difficoltà individuali, ma anche come un “livello di guardia” al quale il collettività si sta avvicinando a causa dei conflitti che si sono sviluppati al suo interno.
giovedì 27 novembre 2008
NEWS!!!!
I deliri di Pierino II
da Modernità Liquida di Zygmunt Bauman
mercoledì 26 novembre 2008
Grava Aggiunge
Se vogliamo cambiare campo, in linguistica, ramo semiotica, c'è una differenza tra ANTONIMI e COMPLEMENTARI.
Gli antonimi, o contrari, sono gli estremi opposti di un campo semantico, all'interno del quale sono però presenti molte altre sfaccettature: es. bello e brutto sono contrari, ma c'è carino, bruttarello,ecc.,e così giovane e vecchio (o nuovo e vecchio), ecc. ; invece i complementari, o contraddittori, coprono l'intero campo, cioè uno esclude l'altro, l'uno equivale alla negazione dell'altro: es. vivo/morto, maschio/femmina (quasi sempre), acceso/spento. Quindi uno non-bello può anche non essere brutto, uno non-vivo è sicuramente morto.
Amen
I deliri di Pierino - ANTI & CONTRO
Devo dire che ripensandoci poi, e facendo qualche verifica in termini più rigorosi, probabilmente "anti" e "contro" hanno senso analogo e sono largamente sinonimi
però rimane l'elemento di riflessione e che possiamo ribadire partendo da una caratteristica dell'antimateria : cioè questa esiste dove non esiste la materia, perché l'incontro tra i due elementi produce il nulla (o l'annichilimento); il contro invece richiede ed obbliga ad un campo condiviso, un elemento conteso e un meccanismo di conflitto che suppone un superamento delle posizioni iniziali (con vincitori e vinti, sostanzialmente vivi, o almeno sopravvissuti).
questo quanto dovuto
p.s. l'antimateria si contradistingue per un segno energetico opposto a quello della materia. ha a che fare con einstein e la meccanica quantistica. troppo in là per i nostri scopi, suppongo
Ragioniamento:
l'identità che coincide con quello che fai può essere rubata. mentre l'identità che coincide con quello che sei, non può essere rubata. l'odontoiatra falso non si è preso la malattia dell'odontoiatra vero. e l'odontoiatra falso non aveva identità, oppure aveva un'identità falsa. e l'identità falsa è "anti-identità" o e "contro-identità" ...
Segnalazione
Martedì 25 Novembre: Serata di giochi e messe a fuoco:
- Il lavoro generale: sulla struttura narrativa (prologo, epilogo, narratore, racconto)
- Il lavoro "altro": personaggi generati da oggetti e carte identità
- Il lavoro personale: sulla cartella identitaria dominante di ognuno di noi (iniziata con il racconto sul personaggio storico, narrativo, di fantasia etc ... portato da ognuno di noi)
Davide racconta:
Dopo "Alda" e "Silvano" ecco a voi "Roby Rosi", il terzo ritratto filmato
che fa parte a pieno titolo di quella serie dedicata a chi vive la vita
in modo unico e irripetibile, in modo -personale-.
Ritratto di un campione. Roby Rosi è stato campione di Superflash,
il famoso quiz di Mike Bongiorno, l'anno era il 1985.
Era preparato sulla nazionale del Brasile, arrivò a disputare la
finalissima dei supercampioni e si classificò secondo, a pari
merito con un altro concorrente, se non ricordo male.
Ma citando una frase immortale tratta da "Lo Spaccone", film
adorato da Rosi, "io sono il migliore, e anche se mi batti
sarò sempre il migliore". Roby non arrivò primo, ma era
il migliore, non ci sono dubbi al riguardo.
Il ritratto che gli ho dedicato però non accenna a questa
sua esperienza televisiva, perché Roby è un personaggio
unico, e non ha certo bisogno di questi riferimenti.
Guadagnò più di 70 milioni, e li spese tutti in due anni,
sguinzagliando la sua vitalità per i locali della
Versilia, facendo divertire chi aveva la fortuna di incontrarlo.
Ora Roby dedica la sua vita alla tavola, che significa vino,
cibo, e soprattutto amicizia.
- La storia del Capitano dell'Uruguay:
domenica 23 novembre 2008
FREE BLOGGER - per la libera circolazione delle idee: No alla legge Levi-Veltroni
Cami: Qualcosa che accade in italia - a voi la visione.
giovedì 20 novembre 2008
Quinto incontro: Martedì 18 Novembre - appunti e recensione dei fatti
venerdì 14 novembre 2008
Provoco Azioni - mercoledì 19 - Propongo di andare tutti
Mercoledi' 19 Novembre 2008Presso la Fondazione CorrenteVia Carlo Porta 520121 - Milanotel. 026572627
Dalle 18:30 in contemporanea alla mostra Corrente1938-1978-2008 sara' proiettato il video "Via delle provocoazioni".
giovedì 13 novembre 2008
Appunti quarto incontro
- Storia del brigatista pentito che davanti ad un tavolo di carte d'identità si trova a sceglierne una.
- Storia delle sim card che avevano rubato l'identità ad una serie di persone.
- Storia dei codici computer associati ad identità precise. Schedati. Tribunale ordina la distruzione dei dati.
Quarto incontro - Identità Mutanti (come dice FAM - Francesca Alfano Miglietti)

immagine simbolo del portale informatico
la faccia manca,
la devi mettere tu altrimenti
rimani così: bianco con l'azzurro intorno.
"Identità Mutanti"di FAM (Francesca alfano Miglietti)Dalla piega alla piaga: esseri delle contaminazioni contemporaneeedito da Bruno Mondadorivi cito l'inizio: (...) la fine dl mondo tanto premonizzata è già avvenuta, ma non avendone data notizia i telegiornali ed i giornali, i più non se ne sono accorti...(...)in questo libro strepitoso e denso è possibile Guardare ciò che spesso si sorvola. Particolarmente Speciali per il nostro lavoro:
pag. 173-175 Ciò in cui credo di James G. Ballard pag. 177-187 Conversazione tra FAM e OrlanNel nostro ultimo incontro molte cose sono accadute, prima fra tutte l'evidenza di un mutamento nell'utilizzo delle parole come:
materiale umano funzione strumentalel'uomo diventa una cosa es: (un materiale o una funzione) e si Identifica-associa con ciò che fa' ovvero: nel suo lavoro. Non nel Fare = Agire (nel come agisce la vita) ma nel Fare = Cosa ovvero come si posiziona lavorativamente. La Posizione è un tema.
Piero - ci fa notare che in inglese quando si mette un annuncio per un posto di lavoro il datore scrive posto vacante e non scrive cercasi ingegnere, macchinista, ma cercasi persona che ricopra il posto vacante di etc.. Pertanto in italia si è ingegneri solo se si lavora come tali, di conseguenza ci si presenta come tali es: "Tu che fai?" "Io sono un ingegnere"
l'identità si confonde con quello che fai
es: "Tu che fai?" "Io sono precario" segue la propria identità è precaria, mutante, instabile, intermittente, indefinita.
Miki - afferma che nel cambiare ufficio sente che qualcosa tra nello spazio fisico produce una sensazione di disorietamento identitario. "Cambio spazio ed anche io cambio"
La serata si conclude con Piero vs Mario il dibattito separa le identità in: identità volontarie vs identità involontarie. Piero afferma un'assenza d'intenzioni, prodotte sa una sorta di stanca pigrizia del singolo che fa risuonare in lui un credo preciso sulle potenzialità critiche dell'intelletto spesso accondiscendente nei confronti del Potere VS Mario che sostiene invece che il singolo difficilmente può scegliere se indottrinato da canali di comunicazione utilizzati in maniera strumentale.
partita aperta
nel prossimo post le scansioni degli appunti.
mercoledì 12 novembre 2008
PRIMO INCONTRO PROVE
Training in totale silenzio accompagnati dalle prove vocali del coro.
Ampio dibattito dopo.
Ognuno di noi porta due identità storiche, narrative etc che ritiene essere state fondamentali.
Si discute del training e delle identità portate.
Scansione appunti in via di sviluppo.
martedì 28 ottobre 2008
martedì 21 ottobre 2008
Avviso per la serata
martedì 21 ottobre ore 21:00.
Oratorio di Piazza Esquilino (entrata adiacente alla piazza).
sabato 18 ottobre 2008
Esperienza al Buio - da www.milanodabere.it - esperienza di cui parlava Claudia
venerdì 17 ottobre 2008
Proposta Claudia
propongo per Martedì 21 Ottobre
- pensare ad un personaggio, che nella storia o nell'attualità, nel romanzo o nella cronaca abbia avuto a che fare con l'identità, o abbia sostenuto un conflitto a causa di essa.
- ognuno spiegherà il personaggio portato, il suo contesto, il perchè lo ha scelto
- poi deciderà a che punto collocarlo del Golem (nota sul golem = leggendario automa di argilla ritenuto capace di difendere il popolo ebreo dalle persecuzioni, che sarebbe stato creato a praga nel 1580 dal rabbino cabalista löw)
- successivamente rifletteremo sulle parole chiave cada personaggio
- ed in quale cartelle cami inserirlo
Claudia:
successivamente potremmo lavorare su i seguenti temi di riflessione, correlati alla perdita d'identità.
- luoghi fisici attuali
- luoghi nella storia
- luoghi del mondo
giovedì 16 ottobre 2008
Proposta Cami
Cami: abbiamo fissato appuntamento per prossimo
martedì 21 ottobre ore 21:00.
Oratorio di Piazza Esquilino (entrata adiacente alla piazza).
Propongo tre cartelle di ricerca:
- identità perdute
- identità trovate
- identità possibili
- identità negate
TERZO Incontro sul COME
- il volto ed il suo significato usato in un altro contesto
- lavorare le ombre generate dal lavoro sui contorni come ciò che sul retro viene portato sul fronte. Successivamente Dai nostri retro creare il Golem.
Alberto scrive: nel momento attuale abbiamo deciso di non invitare nessuno e di chiudere la porta (in questa fase di genesi), la sfida è di poterla aprire a tutti, artisti e non.
Prabola del Re: il figlio del re si sposa, dei suoi amici non viene nessuno, così apre le porte a tutti trasformando la festa mancata nella festa di tutti.
Secondo Incontro sul COME

PRIMO IncontrO sul COME



Dibattito e riflessione sul libro portato da Piero. Ci interroghiamo sul teatro senza regista ed i concetti del giardino giapponese fino ad arrivare alle performance di Franco B.
Partecipano all'incontro: Giacomo, Andrea (cartografo, scultore), Valeria Fogato, Piero di Donato, Cami, Albi, Claudia.
Claudia e Valeria propongono il metodo Picasso per lavorare gli incontri pratici: il punto di vista del singolo come proposta contaminatrice nel trainig di gruppo. Metodo da loro invetato che trasla i concetti cubisti alla questione del trainig teatrale.
venerdì 26 settembre 2008
Da Piero Di Donato:
giovedì 25 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Falla Girare
di Jovanotti, Sergio Della Monica,Domenico Canu, Alex Neri, Marco Baroni
Lo sai che apparenze non ingannano
E i cigni dentro all’ acqua non si bagnano
Lo sai c’è una febbre che ti fa guarire
E che ci sta un silenzio che si fa sentire
Lo sai che il dna è lungo più dell’equatore
Lo sai che c’è uno spirito anche dentro ad un motore
Lo sai che i grandi mistici hanno braccia forti
E i grandi calciatori c’hanno piedi storti
Lo sai che nella pancia puoi ascoltare i suoni
Lo sai che anche i malvagi fanno gesti buoni
Lo sai che ogni tramonto è l’alba di un vampiro
E che le idee future sono già in giro
Lo sai che proprio adesso un uomo sta morendo
Lo sai che proprio adesso un bimbo sta nascendo
Lo sai che proprio adesso noi stiamo vivendo e qualche cosa proprio ora ci stiamo cambiando
Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere
Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano sentire
Le zebre sono bianche con le strisce nere
Le zebre sono nere con le strisce bianche
Lo sai che per le mosche noi siamo lentissimi
E per una balena siamo piccolissimi
L’africa è il continente più ricco del pianeta
A volte l’alfabeto inizia dalla zeta
Lo sai che il santo graal è nel salotto di mia nonna
E il centro della terra sta sotto la gonna
Lo sai che un kilo d’oro pesa come un kilo d’aria
Lo sai che Dio esiste fino a prova contraria
ci sono due manierePer uscire di prigione Scontare la tua pena oppure un evasione
Lo sai che nello spazio non c’è gravità
Lo sai che certe volte non c’è neanche qua
Lo sai che questa notte esploderà una stella
Lo sai che un’emozione poi non si cancella
Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere
Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano sentire
Lo sai che c’è una febbre che ti fa guarire
E che ci sta un silenzio che si fa’ sentire
Lo sai che il dna è lungo più dell’equatore
Lo sai che c’è uno spirito anche dentro ad un motore
Lo sai che i grandi mistici hanno braccia forti
E i grandi calciatori c’hanno piedi storti
Lo sai che nella pancia puoi ascoltare i suoni
Lo sai che anche i malvagi fanno gesti buoni
Lo sai che ogni tramonto è l’alba di un vampiro
E che le idee future sono già in giro
Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere
Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano sentire
http://angolotesti.leonardo.it
Conversazione con fecit circa L'ANTE-PROGETTO
GABER:"la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione"
Cami : Molti saranno quelli che prima o poi avranno qualcosa più vicino e più afferrabile. Più concreto perchè più riconoscibile. Dipende da perchè lo fai e da cosa è per te il teatro, cosa sogni che esso sia....
Cami :come reagisco al senso di sostituibilità?
Cami :non lo so
Cami : questo è qualcosa di mio intimo
Cami: lì le porte sono aperte, solo per chi le vede.
Fecit: ho delle idee da portarti. Se la struttura rimane aperta credo che sarà qualcosa di molto bello che si può costruire in modo curioso e strano, ma efficace.
L' argomento dell' identità è vastissimo, è tutto.
Ho una mia visione del farlo....è un lavoro che prende tutti i giorni...chi ci dedica due ore, chi ci lavora costantemente, chi in uno spazio e in tempi diversi...per poi ritrovarsi ogni volta.
Cami: questo è "PRIMA DEGLI OCCHI". QUESTA CONVERSAZIONE è: PRIMA (ante) DEGLI OCCHI, DELLA VISTA, DEL LAVORO TEATRALE come assetto di parametri comunemente riconosciuti, essa è PENSIERO ED INTERROGATIVO circa il teatro e la sua contemporaneità.
sabato 20 settembre 2008
Teatro senza regista, di Jurij Alschitz
Teatro senza regista, di Jurij Alschitz dalla prefazione:
"Questo libro parla della nostra casa teatrale e di attori senza dimora. Della speranza di sopravvivere da soli e della capacità di vivere con gli altri. Il libro è nato dalla triste consapevolezza del fatto che tutti noi a teatro viviamo una vita diversa. È diventato questo il problema principale della nostra attività teatrale, del nostro lavoro, della nostra famiglia teatrale. In pratica non c'è niente che ci unisca artisticamente. Persa è una fede che ci aggreghi tutti, ed ecco che ci siamo disgregati. È la realtà. Non abbiamo una casa comune, abbiamo dimenticato come costruirla e come viverci insieme. Parliamo lingue diverse.Dal vocabolario teatrale una parola magica sta gradualmente scomparendo: compagnia, e al suo posto è sopraggiunta una parola pratica: progetto"
- anteojos = prima degli occhi : nel tempo o nello spazio ?
- anteojos = davanti agli occhi ? nel tempo o nello spazio ?
- anteojos = "telescopio" per vedere lontano nello spazio. e nel tempo ?
- anteojos = "occhiali", per vederci meglio nel tempo. e nello spazio ?
- anteojos = "occhiali protettivi", per proteggerci nello spazio e nel tempo ?
martedì 16 settembre 2008
Primo messaggio
Al prossimo incontro!
Si apre il dibattito su contenuti e formule proposte!
Proponiamo:
Martedì 23 Settembre - ore 21:00
casa Mancini-Giannelli
via eugenio villoresi,2 - Milano
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per disponibilità appuntamento